Una dimora signorile ai confini fra Abruzzo e Marche gestita dalla famiglia Zunica dal 1880 dove tutto parla di storia e di passione per i bei tempi andati. La stessa atmosfera si respira nelle sale del ristorante dove convivono antichi mobili di famiglia, zuppiere di Capodimonte, tazze da consommé di magnifica fattura, lampadari in vetro di Murano e, alle pareti, opere d’arte contemporanea di Mark Kostabi. Da un anno a questa parte si respira aria dell’Est: è il giovane Frederick Lasso, slovacco di origine, teramano di adozione a condurre i giochi: i sapori e gli odori della sua terra se li è portati nel cuore, l’affumicato, i contrasti acidi, una grande passione per la carne e la cacciagione. Non disdegna però il pesce di acqua dolce che nell’antica cucina teramana era il vero protagonista della tavola delle feste: famosa è la carpa fritta della Vigilia di Natale. È lui che si occupa anche della panificazione, grani antichi come Solina, Senatore Cappelli e segale – quest’ultima gli ricorda il gusto degli champignon tiene a precisare – sono oggetto di sfide giornaliere. Con ottimi risultati, a dire il vero. Ma quello che più stupisce è la sua grande versatilità: con la stessa padronanza realizza sia i piatti abruzzesi squisitamente tradizionali che quelli più moderni.