Ormai una garanzia, questi baldi giovanotti: con i loro tavoli prenotati da ogni dove, e che hanno saputo proporsi anche con una pizzeria al taglio di solido mestiere, oltre che con un winebar affacciato sul Circo Massimo di cui si narrano gesta e imprese pure al di là del Tevere. Qui invece siamo nei pressi dell’ex-Fiera di Roma, a due passi da via Cristoforo Colombo, in ambienti intelligentemente datati e soprattutto dinanzi a materie prime scelte con la massima attenzione: se a ciò si aggiungono mano equilibrata ai fornelli, ricette tradizionali e talvolta scomparse, vini artigianali ma non sciatti e un servizio sorridente ma mai sbracato, ecco che anche la migliore frittata sarà fatta. Senza dubbio un must è l’amatriciana. Il trucco della cipolla c’è ma non si sente: serve solo ad ammorbidire stagionatura del pecorino e croccantezza del guanciale. Un sugo ricco di sapore, grasso come deve essere. I bucatini al dente regalano attimi di felicità.