Era l’osteria dei pescatori di Porto Levante che, dopo la pesca, dicevano “‘ndem a fare baraonda”. E giù con vino e cicheti. Oggi, che il locale in riva al fiume è diventato un elegante ristorante, il clima di festa è lo stesso. Alimentato da vassoi di pesce, crostacei e mitili di Adriatico e laguna. Cucina di solida impostazione, estrosa, ma bene ispirata alla tradizione, poiché chi si spinge sul delta del Po questo vuole soprattutto trovare. In stagione trionfano le “moeche” (il morbido granchio in muta), ma pure cappelunghe, canestrelli e cappesante cotti alla griglia. E le invitanti alici fritte… Fra i primi spiccano i ravioli ai crostacei e gli spaghetti alla “granseola”. Ottimi vini.