Non è il posto per chi si aspetta sfarzo e ostentazione, qui si gode del fascino e dell’eleganza discreta di una bella casa eoliana e dell’innata vocazione della famiglia Caruso all’accoglienza. La proposta gastronomica è una vera e propria coccola a cominciare dalla colazione, con un’imperdibile brioche calda e profumata con granita di mandorla, fino ai cocktail per il dopo cena (il Bloody Mery eoliano imperdibile). Le stanze sono curate nei dettagli, esprimono al massimo l’accoglienza familiare siciliana. Si può scegliere tra il goloso menu del bistrot, quello del ristorante gourmet dove Martina Caruso propone una cucina viscerale e centrata, che vira di anno in anno sempre più verso l’essenziale, reinventando il Mediterraneo in chiave personalissima e celebrando gli ingredienti locali, concentrandone i sapori. Fiore all’occhiello del Signum, la cantina, il regno di Luca Caruso e della sua compagna Natascia Santandrea, che di anno in anno si arricchisce di chicche introvabili e vecchie annate, una delle più interessanti che si possano trovare, non tanto per il blasone delle etichette, ma per la selezione che dimostra personalità e competenza.