Davide Oldani appare al momento come il più coerente allievo di Marchesi. Non solo nella cura, pignola e quasi ossessiva, della estetica di ogni piatto, ma anche nello sforzo di conquistare il favore del cliente: per cui i sapori sono decisi, non possono non piacere, c’è attenzione alle temperature e alle consistente, ci sono le salse ma non sono usate semplicemente per legare, gli ingredienti si baciano e giocano in continuazione con alcuni colpi a sorpresa decisamente piacevoli. L’ambiente è accogliente, ricco di design e icone pop a partire dagli anni ’60, il servizio semplicemente perfetto, la cantina ampia, curiosa, colta. Oltre il design, l’estetica, c’è un progetto di ristorazione che ha puntato sul pop in termini non sospetti e neanche nostalgici, con l’ambizione di esprimere una cucina italiana moderna e consapevole. Un progetto di un provinciale con la testa sulle spalle ma con lo sguardo capace di abbracciare il mondo senza lasciarsi andare alle mode.