Il regno di Maurizio e Grazia è una macchina del tempo precisa e ben carburata, dove si affacciano due passioni: quella per la cucina di tradizione e per l’arte, che emerge anche dalle “tovagliette d’artista” incorniciate a parete. L’osteria compie quattro generazioni nel segno di una memoria da tramandare nei piatti di un tempo, preparati con cura: rognone, bollito misto, pesce in carpione, lingua con il bagnetto verde e zuppa di cipolle sono ricette che, superando il tempo, tornano ad affascinare. Un locale di resistenza e tenacia dove la memoria si trasforma in cucina di livello, accompagnata da un’ottima carta dei vini che mette al centro Franciacorta e Piemonte. Anche gli ingredienti sono “di famiglia” per quanto più possibile: l’orto è al centro e pure l’olio valorizza il chilometro zero. Da assaggiare, a conclusione, il gelato di Michelangelo Pistoletto. Di fascino la veranda, solidi e caratteristici i tavoli di legno che ribadiscono il tono rustico/elegante: e anche l’oste, con la sua affabilità contribuisce a rendere accattivante l’esperienza.