Poco lontano dal confine con la Svizzera, a Cernobbio, una piccola gemma della cucina contemporanea d’avanguardia. Da Materia il territorio è la colonna portante che guida lo Chef Davide Caranchini, nominato da Forbes Europa nei 30 under 30 nel 2018.
Il menu offre la possibilità di ordinare alla carta o di scegliere tra menu degustazione: Due scelte di sperimentazione a mano libera, una da 6 portate ed una da 11, e due menu da 5 portate, uno classico ed uno vegetariano, Green power.
Dagli amuse-bouche alla piccola pasticceria è possibile gustare un percorso che dispiega le esperienze del giovane cuoco, i suoi viaggi, le influenze, l’attenzione alla materia prima, basti pensare che il ristorante gode di una sua serra.
I piatti sono audaci e mettono in luce la pienezza di coscienza dello chef che, tramite la ricerca alla base di ogni idea, consegna all’avventore chicche da scoprire, tra forti acidità, sapori amari, rotondità e morbidezze.
Diversi i piatti da non perdere, per ragioni diverse che spaziano dall’assoluta stranezza degli accostamenti alla golosità inaspettata; come ad esempio l’immancabile Insalata di cavolo rosso, midollo affumicato, caviale e latte di mandorla amara, un classico dello chef, che spinge, senza remore, verso acidità a tratti sovrastanti.
Il riccio di mare con cervella di vitello e polvere di cappero conturba invece le papille avvolgendole in un abbraccio voluttuoso.
Inaspettata e superba l’Insalata alla griglia: base crema di zucca, semi di zucca, maionese di noci, sedano rapa fermentato, sedano rapa croccante, cavolo nero e cavolo alla griglia cotto al bbq, tartufo nero, crema di latte, olio e prezzemolo. Tante preparazioni diverse che confluiscono in un sapore ed in consistenze non comuni.
Rimarchevole il Piccione “Az.Agr. Moncucco” cotto in crosta di sale e fave di cacao in due servizi: il primo, petto con burro alle spugnole, biete scottate ed estratto di alloro. Il petto cotto alla perfezione, è morbidissimo sotto la lama dell’elegante coltello, l’estratto di alloro rende amara la bieta in un ottimo contrasto con il burro alle spugnole. Il secondo servizio prevede Coscetta laccata alle spezie, filetto marinato ai chiodi di garofano, Raviolino di carne di piccione e brodo di miso e pan brioche sfogliata col grasso del piccione, patè di fegatini con polvere karkedè.
Il servizio è giovane ed attento, è evidente l’entusiasmo e la piena partecipazione ad un progetto audace nel quale le energie di tutte le “quattro teste” fondatrici (tre in sala ed una in cucina) donano un’esperienza rimarchevole.
L’ambiente è minimale, una saletta ed una sala principale per una trentina di coperti.
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