Un sogno che si realizza. Da molti anni Marco desidera aprire un piccolo ristorante in questo minuscolo angolo della riviera di Levante, adiacente alle Cinque Terre. Il posto è un vecchio magazzino per la manutenzione ferroviaria ora dismesso, all’estremità occidentale della pista ciclabile che da Framura arriva a Levanto. Solo una grande passione, una forte immaginazione e un profondo senso di appartenenza a questi luoghi e alle proprie radici, ha consentito che dopo innumerevoli peripezie l’Agave nascesse e aprisse, abbarbicata sulla scogliera sovrastante il minuscolo porticciolo di Framura, non fosse altro per offrire, dalla magnifica terrazza, un panorama mozzafiato, utile per coltivare fantasie e accendere innamoramenti. Il porticciolo è la maggiore fonte di prodotto per il locale: pesce freschissimo, in prevalenza di fondale, proveniente dalle barche dei pescatori che qui hanno base. Le materie prime sono selezionate con cura, le verdure provengono spesso dagli orti del paese o dall’entroterra, ma non possono mancare presidi liguri come l’aglio di Vessalico, gli asparagi di Albenga, le zucchine trombetta, la cipolla di Zerli. L’estro e la bravura dello chef Filippo fanno il resto, per piatti essenziali, eleganti, identitari: pochi ingredienti per garantire la centralità del prodotto, cotture ridotte al minimo per non sovrastarne il sapore primario. Ecco il «pesto» bianco coi croxetti, le acciughe fritte con aceto di mele, il polpo, il tonno scottato, gli strozzapreti al ragù di seppia, l’agnello di Zignago, lo stoccafisso, la mupa, il morone, l’ombrina. Tutto è contornato da una carta dei vini vasta e profonda, inesauribile espressione del territorio, con continue novità e rarità proposte con garbo e puntualità da sommelier preparati ed entusiasti, senza disdegnare etichette nazionali e estere di gran pregio e originalità. Abbiamo così un perfetto connubio e una particolare armonia che profuma e si colora di Liguria, di fronte a tramonti infuocati.
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