Un salottino con quattro tavoli, non più di 16 posti compresi quelli al banco. Un ambiente raffinato con decine di referenze di vino e una sala veramente appassionata e competente. Fiorenzo Benvenuto e Gerardo Ferrari hanno saputo dare vita ad un autentico ristorante giapponese, guidato da chef Jun Inazawa in cucina. Da manuale la tempura, classica eppure non scontata, grazie ad una carnosa e strepitosa triglia del nostro mare e lo sfizio divertente della radice di loto. I brodi, base della cultura culinaria giapponese sono di livello assoluto. Sushi e sashimi vengono realizzati a regola d’arte, per il pesce ovviamente, ma soprattutto per la qualità e la consistenza del riso. Un locale, insomma, dove è bello tornare per godersi i piatti più conosciuti della tradizione giapponese, e per assaporare un vero sushi.