Sulle prime colline bolognesi, la cucina appagante di Alberto Bettini, nipote di Amerigo, fondatore del locale nel 1934. Una delle grandi trattorie italiane, dove la cucina della memoria rivive in una carta monumentale ad alta identità territoriale, con i calzagatti, lardo e giardiniera; i ravioli con il friggione; il coniglio all’aceto balsamico, la spuma di ricotta alla saba, un servizio premuroso e una carta vini tutta territorio e piccoli produttori. E al primo piano, c’è il trompe l’oeil immaginifico di Gino Pellegrini, scenografo internazionale che lavorò con Hichcock e Kubrick, in film come Uccelli e 2001 Odissea nello spazio. Uno dei numerosi motivi per venire a cena qui.