Tradizione, solidità, eleganza. In estrema sintesi, Al Cambio. In cucina Armando Martini e, da qualche mese, Matteo Poggi, il figliol prodigo, tornato “a casa” dopo esperienze importanti, tra le quali alla corte di quel Massimo. In sala Piero Pompili, che governa il servizio con abilità rara, oltre che con il doppio petto. La carta trasuda l’Emilia Romagna più autentica (tra l’altro, intitolando “minestre” la pagina dedicata ai primi piatti). Due i menu degustazione, da tre o cinque portate a scelta dello chef. Da non perdere le tagliatelle e le lasagne, ma anche la cotoletta alla bolognese e, tra i dolci, il latte in piedi. Cantina fornita e per tutte le tasche. Il conto non fa male.