Un Cammino che svaria tra colori e sapori. Inimmaginate giustapposizioni di elementi. Un maestro in cucina, uno in sala. La Tana di Alessandro Dal Degan ed Enrico Maglio è una miniera di sensazioni estratte dagli ingredienti – dell’Altopiano asiaghese (miele, licheni, capriolo) come dell’Estremo Oriente (yuzu, umeboshi, kalamansi) – e dall’ignota sapienza che sta nascosta nella testa di chi siede ai cinque tavoli con vista sui prati. Il menù si prenota alla cieca: vale la pena di lasciare fino alla fine intatta sulla tavola la busta che lo descrive. È il modo giusto per farsi sopraffare dalle quasi 30 soluzioni d’avanguardia che si susseguono, profumate di erbette coltivate fuori dalla porta.