Alcuni alberghi campani hanno messo il turbo astronomico. Ma la corsa vede in testa il Capri Palace. L’albergo che ha «creato» Anacapri per il turismo di lusso ha dimostrato subito una capacità di adeguarsi alle nuove tendenze puntando sulla grande ristorazione. A cominciare dall’Olivo prima con Oliver Glowig, poi con Andrea Migliaccio. Al di là dei cambi di proprietà, dal visionario Cacace al gruppo arabo Jumeirah, c’è una figura centrale che ha rappresentato la continuità e contribuito a fare di questo albergo di lusso una punta di diamante nella gastronomia: Ermano Zanini. Oggi il Capri Palace è un vero e proprio hub gastronomico supervisionato da Andrea Migliaccio insieme ad altri alberghi del gruppo, che vede in Salvatore Elefante l’executive sull’Isola e Luca De Coro F&B director. Zanini è General Manager e vicepresidente Europa Sud e Gran Bretagna del gruppo. La prima clamorosa apertura fu il Riccio nel 2009: da buon napoletano giramondo, Zanini capì subito che i turisti del lusso arrivano per rilassarsi e per trovare semplicità e materia prima unica. Così il Riccio è concepito come un locale di mare appollaiato sulle rocce a picco sul mare vicino la Grotta Azzurra e diventa un locale iconico vicino un luogo iconico di un’isola iconica. L’accelerata viene data con l’apertura di Zuma nel 2023 sulla terrazza del Palace: musica, cocktail, oltre cento posti sempre occupati tanta allegria e divertimento. Quest’anno poi la novità, la nascita di a-Ma-Re Capri proprio di fianco al Riccio, una vera osteria dove si propongono piatti classici della cucina napoletana sotto la responsabilità di Anna Vichi. Un vero pret a manger che offre anche 12 pizze firmate, dai prezzi relativamente modici che completa un’offerta a cui bisogna aggiunge il bistrot interno e il servizio in Camera.