Trascendente. La cucina di Alessandro Gilmozzi la si descrive al meglio usando proprio la parola “trascendente”. E’ oltre la naturale e umanissima necessità di cibarsi o di godere di un buon piatto. E’ l’essenza della montagna, dello stile alpino e del Trentino in particolare.
Lo studio maniacale del trasformare pressoché ogni cosa commestibile in un raffinatissimo piatto è alla base della proposta di El Molin. Troviamo la raccolta giornaliera di erbe, composta in un calice trasparente a narrare i sapori che dal lago di Garda s’inerpicano lungo le coste delle Dolomiti della val di Fiemme. Oppure in un semplice, per quanto strepitoso, pane fatto in casa accompagnato da olio del Garda e burro montato al momento.
Fino ad una della proposte di dessert che racchiude in una stupenda coppetta in legno intagliato, un semifreddo con gli aromi balsamici della resina; ricordo d’infanzia dello stesso Gilmozzi che veniva educato al nonno ad assaggiare la linfa degli alberi quando usciva dalle cortecce d’abete.
Menzione speciale al servizio impeccabile, composto e garbato, oltre che particolarmente generoso nel raccontare i singoli piatti e le preparazioni degli stessi.