Oltre ad una conoscenza dei prodotti Nino Di Costanzo ha una marcia in più che pochi cuochi italiano hanno: una grande e vasta conoscenza del mondo del vino italiano e internazionale. Una conoscenza aggiornata come dimostrano gli ultimi acquisti che precedono acquisizioni e cessioni che rendono uniche bottiglie che prima magari non lo erano. L’aperitivo non è un prova di virtuosismo, ma una mappa del gusto campano, ci dice subito dove siamo. Poi, a cominciare dagli antipasti, ogni ingrediente principale è declinato in vari modi con tecnica superba ed efficace. Non c’è ideologia o inseguimento dell’amaro e dell’acido oggi tanto di moda domani chissà, si cerca di tirare calci di rigore per segnare con presentazioni alla francese in più piatti, però, ciascuno studiato per quello che deve portare. Dunque tanta attenzione all’estetica, ma anche all’etica perchè non si butta nulla, tutto viene ripresentato in forma edibile, sia un astice o una quaglia, un piccione o una triglia. La cantina è ricca, curiosa, colta, attenta anche al territorio. Il servizio adeguato ad uno spazio onirico, un giardino mediterraneo in cui è bellissimo rilassarsi e perdere la dimensione del tempo.