Sala essenziale dominata dal legno con hotellerie altrettanto essenziale. Un passione per i vini naturali senza se e senza ma pari a quella dei tatuaggi. Benvenuti a Barred, uno di quei luoghi indicatori di quella che noi ormai chiamiamo “Primavera romana” per la ricchezza della proposta, entusiasmo e competenza dei protagonisti, capacità di attrarre investimenti, voglia di rinascere dopo anni difficili e complicati.I fratelli Mirko e Tiziano Paolucci (sala e cucina) ci hanno impiegato un po’ per trovare il giusto equilibrio ma adesso ci siamo proprio: è tutta l’impostazione del locale che ci ha convinto, a partire dal filo logico che cerca la qualità dei prodotti, cosa per nulla scontata e facile in una città grande come Roma, l’essenzialità di una cucina fatta di pochi elementi ben maritati fra loro e senza inutili esibizioni tecniche. Pane grandioso, come in tutta Roma ormai. Una sala sorridente e attenta: quando ci propongono un vino ci avvisano che costa più di 30 euro che è il costo medio delle bottiglie della carta di vini naturali nella qual c’è l’imbarazzo della scelta. E alla fine il costo, per essere nella Capitale, è contenuto sui 50 euro.