Paolo Sacchetti volle chiamare la sua pasticceria così perché con la sua insegna si apriva davvero a Prato, abituata ai dolcetti da thè e poco più, un capitolo sweet diverso. Un “nuovo mondo” fatto di dolci d’autore che vanno dai grandi classici italiani, praline, paste, torte e toscani: dal panforte alto e speziato quanto basta per creare dipendenza, alle Pesche di Prato il suo dolce signature – morbide sfere di pasta brioche ripiene di crema pasticcera, alchermes e rifinite con zucchero semolato.
Il babà è una rispettosa e raffinata citazione-omaggio al re dei dolci partenopei, eseguito con un bell’equilibrio fra lievitazione, punto zuccherino, bagna, grado alcolico e gradevolezza.