Piero Pompili in sala e Armando Martini in cucina si occupano della conduzione del Ristorante Al Cambio, il ristorante lanciato nel 1991 dall’allora ventunenne Massimiliano Poggi che ne detiene ancora la proprietà. Siamo nella periferia di Bologna in zona fiera/Parco Nord; il locale, che si presenta elegante con una decina di tavoli disponibili, ospita non più di 45 clienti. Il personale di sala predispone la tavola in modo semplice e curato. Il benvenuto, che è con pani, grissini di produzione propria e Mortadella classica, lascia intendere una cucina basata sulla tradizione bolognese, ma con tendenze innovative. L’offerta del menu non è eccessiva, ma sono presenti alcune specialità non ordinarie che possono accontentare i vari gusti della clientela più esigente; a queste si possono aggiungere alcuni piatti del giorno fuori lista. Nelle entrate la Crostatina di pasta frolla con cipolle caramellate gioca sapientemente sul Parmigiano Reggiano caldo e freddo, la Battuta di fassona è indiscutibilmente buonissima, sapida, dall’ottima frollatura. La tradizione esige che Tortellini in brodo, Lasagne e Tagliatelle al ragù siano ottimi come qui Al Cambio sanno fare, dove troviamo anche Spaghetti al friggione, la Guancia brasata con purè di patate e la succulenta Cotoletta alla bolognese. Le preparazioni espresso comportano i naturali e più lunghi tempi di elaborazione per alcune ricette. Occorre tenerne seriamente in conto, perché la cucina ha orari rigorosi e come è capitato a cena, in mancanza di preavviso del personale, appena alle 21.45 non è più possibile ordinare le pietanze e si deve ripiegare sui dessert; al termine il gestore offre un cubetto di Torta di riso e una fettina di Ciambella. Una bella lista dei vini con numerose etichette assicura i giusti abbinamenti.

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Piero Pompili in the dining room and Daniele Benassi in the kitchen have been running 'Al Cambio' since 2016. The restaurant launched in 1991 by the then 21-year-old Massimiliano Poggi who owns the place to this day. Located on the outskirts of Bologna in the fair area / Parco Nord, the elegant restaurant has about ten tables and hosts no more than 45 customers at a time. The dining room staff prepares the table in a simple but organized way. The welcome, which is with various pieces of bread and breadstick grissini (of own production) and classic Mortadella, suggests a cuisine based on the true Bolognese tradition, although with innovative trends. The menu offer is not excessive, but some non-ordinary specialties which can satisfy the various tastes of the most demanding customers; to these, you can add some 'piatti del giorno' (dishes of the day) that are not listed on the menu. For the entrees, the shortcrust pastry tart with caramelized onions skilfully plays with hot and cold Parmigiano Reggiano, the Battuta di Fassona (typical meat antipasto) is unquestionably very good, savory, with excellent maturation. Tradition requires that Tortellini in broth, Lasagne and Tagliatelle al ragù should be nothing less than excellent, and here, they truly are; same goes for the Spaghetti al friggione, Braised pork cheek with mashed potatoes and succulent Bolognese cutlet. The espresso preparations involve the naturally longer processing times for some of the recipes. It is necessary to take this seriously into account since the kitchen has strict hours and as it happened at dinner, in the absence of notice from the staff, as soon as at 9.45 pm it is no longer possible to order the dishes and you have to fall back on desserts; at the end, the manager offers a slice of rice cake and a piece of doughnut. The very nice wine list, with numerous labels, will ensure the right pairing to go along with your dishes.