Nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele II, Alessandro Pipero ha ridisegnato il suo ristorante. L'ambiente è elegante e l’accoglienza è quella di sempre da queste parti. Oltre al patron Pipero, Achille Sardiello, autore anche di fantastiche crepe suzette, vi faranno sentire a casa, senza mai concedere imbarazzo a nessuna richiesta. In cucina Ciro Scamardella, napoletano di origine, ma formatosi tra la Spagna di Martín Berasategui e l’avanguardia di Roy Caceres. Già dagli aperitivi si nota la voglia di far divertire l’ospite. Dai golosissimi “Come un supplì al telefono”, "All'impepata di cozze" che è una versione molto avanguardistica del piatto tradizionale, in cui le cozze sono aperte molto velocemente condite con manteca di cozze, cagliata di limone, spuma al pepe e velo di acqua di cozze. Gli spunti legati alla cucina campana sono tanti come la “Lattuga. Come una scarola imbottita”, fino alla “Genovese di polpo in raviolo”.  Non perdetevi un assaggio della ormai mitica "Carbonara", ne vale sempre la pena in questo ristorante. Tra i secondi la “Sca-pesce di rombo” è un altro piatto che guarda alla tradizione provandola a reinventare. La zolla di manzo affumicata è forse il piatto che ci ha convinto di più, per la sicurezza e la voglia di osare di uno chef che passato l'empasse iniziale, si dimostra una vera garanzia. Cantina intelligente, tante chicche, vini super blasonati, anche se i ricarichi in qualche caso sono veramente importanti. Il servizio come già abbiamo accennato è uno dei punti di forza del ristorante, tra i migliori in Italia. Affidatevi alle coccole di Alessandro e Achille anche per un fine pasto o un ottimo cocktail, in entrambi i casi non vi deluderanno.

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In the very central Corso Vittorio Emanuele II, Alessandro Pipero has redesigned his restaurant. The environment is elegant and the hospitality is the same as it has always been. Apart from the patron Pipero, Achille Sardiello, also author of fantastic crepe suzettes, will make you feel at home, making you at ease with whatever your requests might be. In the kitchen there is Ciro Scamardella, originally from Naples, but trained between the Spain of Martín Berasategui and the avant-garde of Roy Caceres. Starting off with the aperitifs, you already notice their desire to entertain the guest. From the scrumptious "Come un supplì al telefono" (the cheese will string like a telephone cord),  to the "impepata di cozze" (peppered mussels), which is a very avant-garde version of the traditional dish, in which the mussels are opened very quickly and seasoned with mussel cream, lemon curd, pepper foam and a veil of mussel water. The proposals related to the Campania cuisine are as many such as the “Lattuga. Come una scarola imbottita” (Lettuce. Like a stuffed escarole), up to the “Genovese di polpo in raviolo” (Genova octopus ravioli). Not to miss the now legendary "Carbonara", which it is always worth trying at a restaurant like this one. Among the second courses, the "Sca-pesce di rombo" (turbot fish) is another dish based on tradition but with an attempt to reinvent it. The smoked clod of beef is perhaps the dish that convinced us the most, transpiring the desire to dare of a chef who, after the initial impasse, proves to be a true gourmet chef. The cellar is very interesting, it features lots of superb labels, even though, in some cases, the prices can be somewhat high. The service, as previously mentioned, is one of the strengths of this restaurant, possibly among the best in Italy. You can rely on the attentive catering of Alessandro and Achille for an excellent dessert or cocktail. Whatever the case, you won't be disappointed.