“Credo che sia un artista chiunque sappia fare bene una cosa; cucinare, per esempio.” [Andy Warhol] Con queste parole si può riassumere la cucina di Herbert Hinter al Zur Rose di Appiano sulla Strada del Vino.
Nell’incantevole paese altoatesino dove ogni profumo, colore e suono richiama il cibo e il buon bere, abbiamo pranzato esplorando le fantasie e i ricordi di Hinter tradotti in piatti superlativi.
Fin dal saluto dello chef, composto da un sublime raviolo di patate e crauti accompagnato da cavolo cappuccio con cumino e aceto bianco, si è capito immediatamente che ciò che ci apprestavamo a vivere sarebbe stato un percorso magistrale.
L’esperienza ha poi proseguito con dei ravioli con farina di pere secche, formaggio grigio e burro alla nocciola; la sintesi delle origini povere della cucina sudtirolese ove la farina di pere secche si sostituiva al costoso zucchero e il formaggio grigio era la trasformazione delle rimanenze della ricotta.
Nota di merito per le lasagnette al limone e gamberi che ha convinto per la sapiente capacità di bilanciare i gusti.
Il viaggio poi ci ha catapultati dalla tradizione al contemporaneo con un branzino su crema di zafferano, topinambur e cavolo romano sbollentato. Sinfonia di sapori e aromi mediterranei in terra alpina.
Dolce finale con piccola pasticceria ove nulla è lasciato al caso.
Speciale, infine, l’accoglienza molto schietta e divertente di Hinter e sua moglie la quale in sala era coadiuvata da una giovane ma preparata collaboratrice, attenta e premurosa.
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