Siamo in un luogo di grande accoglienza italiana. Antonello Magistà ha come pochi il senso innato dell’ospitalità, attento ai particolari e ai dettagli, appassionato di hotellerie e uomo di cantina come pochi, competente e curioso. L’ambiente riflette questo suo modo di fare: fuori un dehor dove è bello fare l’aperitivo o sostare a chiacchierare dopo cena, dentro tre sale accoglienti, ben arredate con mobili in legno ma senza eccessi barocchi: la mise en place è semplice e moderna. Qui si è realizzato un difficilissimo cambio di mano, uno dei rari esperimenti perfettamente riusciti: dopo anni di lavoro insieme al figlio, Maria Cicoriella ha lasciato spazio al giovane Antonio Zaccardi, grandi esperienze alle spalle tra cui quella, fondamentale negli sfizi iniziali e nell’uso dell’elemento vegetale, da Crippa ad Alba. Una cucina dunque di materia e di personalità in costante evoluzione che ripropone i sapori regionali e italiani con un piglio spigliato e deciso. Uno stile di cucina che punta appunto sulla materia, il piatto non deve stupire il cliente con gli occhi ma soprattutto conquistare il palato. Tutto giocato sull’abbinamento tra due, massimo tre elementi che si fondono perfettamente. C’è naturalmente la pasta, ma questo è uno dei rari posti al Sud dove il risotto è semplicemente perfetto nella cottura, da non perdere quello alla pizza marinara, misto di tecnica e di sapore perfettamente ricostruito. Altro pregio della proposta, oltre la variazione stagionale del menu, è quello di essere una cucina con pochi grassi, domina, e ci mancherebbe, l’olio d’oliva che qui è decisamente a casa. E Maria? In cucina si diverte con il pane, i suoi taralli all’olio creano dipendenza. Pensiamo che sulle carni si dovrebbe osare di più, pensiamo non solo all’agnello ma anche alla carne equina che è ancora molto diffusa. Finale di dolci che non appesantiscono e che non sono stucchevoli. Bonus: il divertimento di alcune proposte, come crodino e arachidi nell’aperitivo, o i popcorn rivisitati nel dessert. Insomma, una grande tavola che si inserisce sulla scia aperta dalla Locanda del Pescatore e dal Don Alfonso.
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