Siamo in uno dei templi della straordinaria tradizione gastronomica calabrese, terragna, ricca di carattere, generosa e gioiosa. Non in un luogo qualsiasi, ma nel paese che regala il nome ad uno dei vini più buoni del mondo, usato addirittura durante i giochi olimpici dell’antica Grecia. Ma al di là delle suggestioni storiche, c’è la conduzione concreta di Elisabetta Cariati coadiuvata dal marito e dal figlio e una novità assoluta: l’estate scorsa la trattoria calabrese ha cambiato sede regalandosi degli spazi più moderni e funzionali, con vista sulle colline tappezzate di olivi secolari e di vigneti che si fermano sulla spiaggia jonica. La cucina non fa sconti, punta dritto ai sapori forti che hanno reso la Calabria in tutto il mondo con in primo piano la carne di capra, l’animale simbolo del mediterraneo. Dal ragù con la pasta fresca al capretto al forno (piatto simbolo di questa cucina) e, quando ci sono, anche ai formaggi caprini: gli amanti di questo gusto non possono non fermarsi qui. Imperdibili gli antipasti di verdure, ricchi e saporiti, e, ovviamente, la neonata con il forte da spalmare sul pane al posto della ‘nduja. E ancora la ricotta e le frittelle con il sambuco, le salsicce e la soppressata calabrese. Una cucina terragna, dicevamo, tipica anche dei territori meridionali bagnati dal mare: alla carne (non dimentichiamo il cinghiale, si alterna soprattutto il baccalà, molto diffuso in tutta la regione. Tripudio finale di dolci, con crostate e confetture fatte in casa e altre tipicità locali. Siamo nella terra dell’olio, da provare senza risparmio e, ovviamente del vino che vede nel bicchiere soprattutto le grandi cantine del territorio. Servizio familiare, attento, appassionato. Uno dei migliori posti in assoluto di una regione tutta da scoprire.
We are in one of the temples of the extraordinary Calabrian gastronomic tradition. It is grounded, rich in character, generous and delightful. This is not just any location, it is in the town that has given its name to one of the best wines in the world, used even during the Olympic games in ancient Greece. But apart from the historic charm, here there is a concrete operation managed by Elisabetta Cariati and assisted by her husband and son. The big news is that last summer this Calabrian trattoria changed locations. It now has more modern and functional spaces, with a view of the foothills covered in centuries-old olive groves and vineyards which reach all the way down to the Ionian sea. Her cooking spares no expense; it aims directly at the strong flavors that Calabria is known for the world over. In first place, goat meat, which is the animal that symbolizes the Mediterranean. Selections range from the ragù to the fresh pasta to the baked goat (the trademark dish of this kitchen), and, when available, also goat cheeses. Lovers of these flavors must make a stop here. You cannot miss the vegetable antipasti; they are rich and flavorful, nor obviously, the spicy neonata that is to be spread over bread in place of ‘nduja, nor the ricotta and the fritelle with elderberry, the sausages and the Calabrian soppressata. It is a grounded cuisine as we have said, typical of the southern territories near the sea. The meat (let’s not forget the wild boar) is alternated with some fish, especially baccalà (cod), which is very common in this region. The final triumph is the desserts, with tarts with house-made jams and other typical local selections. We are in the land of oil, which must be tried, and obviously in the land of wine which boasts some of the best cantinas in the area. The service is easy-going, attentive and passionate. This is absolutely one of the best places in a region that has much to offer.