Quello che era uno degli atelier della moda milanese, una pellicceria nello specifico, figlia degli anni Ottanta e della Milano da bere si è trasformata nel regno del Willy Wonka della gastronomia, Matias Perdomo. Dopo la lunga esperienza al Pont de Ferr, Matias con Simon Press suo sous chef storico e Thomas Piras, decidono di rilevare questo ex atelier e di aprire il loro ristorante. Una grande opera d’arte vi accoglierà all’ingresso. Il locale è bello, spazioso, con le luci soffuse. Quando inizieranno ad arrivare gli amuse-bouche vi sentirete proprio come i bambini che visitano la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Sarda in saor, fragola tartare, zucchina e ricotta, rosa di scampi, tamal di anguilla e mais, creme brulèe di foie gras e fichi, cipolla di tropea e capra, sfera di carbonara, carciofo e olive, polpo patate e chorizo. Una parte viene portato in uno scrigno di legno con la serratura. Poi c’è la versione avanguardistica della cassoeula. Vi porteranno un maialino al tavolo, dove il cameriere inserirà con delle pinzette delle monetine, che in realtà sono una gelatina. Aperto il salvadanaio troverete la vostra sorpresa. Altri due giri, altri due giochi. Il primo, gli spaghetti e vongole, però in forma di tortelli e il secondo i donut alla bolognese, che non sono le classiche frittelle statunitensi, ma bensì una sorta di lasagna. Per palati forti ad allenati il rognone di coniglio e peperone, che però dimostra tutto il talento del cuoco uruguaiano nel trovare abbinamenti non usuali. Per la chiusura, dopo tanto divertimento ed illusione, si torna alla classicità della torta di rosa, golosa e molto ben fatta. In sala troverete uno staff giovane, sorridente e motivato, diretto da Thomas Piras, uno dei migliori interpreti della sala moderna italiana. La carta dei vini ha molta personalità, troverete qualche grande classico ma anche tante piccole cantine, a prezzi corretti. Un ristorante dove la parola divertimento è presa molto sul serio.
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