Pietro Zito sa stregare i propri ospiti con una cucina dai modi schietti e sinceri come quelli della tradizione contadina dalle cui radici si alimenta, attraverso la personale cura e selezione o per meglio dire produzione di materie prime ‘essenziali’ come gli ortaggi, l’olio evo o le conserve di pomodoro, per citarne alcuni.
Gli ingredienti sanno sprigionare sapori e profumi quasi archetipi, che sorprendono e risvegliano con prorompente genuinità la memoria sensoriale del commensale attraverso l’esaltazione di abbinamenti semplici ma ben equilibrati.
Il menu alla carta, doverosamente stagionale, attinge a piene mani dalla produzione orticola giornaliera, in special modo per gli antipasti ed i primi. Per quel che riguarda i secondi, la fanno da padrona le carni locali come il capocollo di maiale a lenta cottura, le costolette di agnello alla brace o il succulento filetto d’asino. Naturalmente non mancano proposte vegetariane.
Impossibile resistere alla tentazione del dessert, in particolar modo se si tratta della “Quasi cassata di ricotta” o degli altri classici della casa quali il babà con crema fresca o la crostata alla confettura di frutta. Il fine pasto è piacevolmente prolungato dall’ospitalità dell’oste che offre delle profumatissime mandorle caramellate da sgranocchiare ancora calde, accompagnate da ottimi liquori artigianali.
Il servizio professionale e cortese non tralascia un tocco di calorosa convivialità, come ci si aspetta da un’osteria di tradizione.
La cantina offre una pregevole selezione di vini del territorio e birre artigianali, il tutto con ricarichi davvero onesti.
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