Zero

Dal 2006, uno dei templi indiscussi del sushi milanese. Chef Hide Skinohara, con una brigata tutta giapponese, elabora una cucina tradizionale con discreti omaggi all’Italia. Come l’iconica salsa 007, composizione segreta in cui spicca l’olio d’oliva, che condisce i carpacci (ottimo l’unico di terra, Angus irlandese). In sala o al bancone si ordina alla carta o ci si affida allo chef per l’omakase. Fra le selezioni di sushi, i 5 preferiti dai giapponesi presentano 2 pezzi che valgono la cena: il riccio servito nel mezzo guscio e il calamaro con shiso; piccolo neo, la mazzancolla cotta che, al confronto degli altri, risulta un po’ banale. Sashimi freschissimi, così come le tartare: quella di ventresca vela il palato di piacevole grassezza. Scontrino medio 78 euro, che possono salire se si scelgono le più pregiate bottiglie dall’interessante lista dei vini.