Doveroso omaggio, nel nome, all’architetto inglese che ne curò, dal 1907, la ristrutturazione, è una residenza di grande fascino, raccolta e silenziosa. Dalla splendida terrazza, fra fragranze di piante della macchia mediterranea, si ammirano la bellezza del Golfo di Taormina e l’Etna.
Il ristorante, pochi eleganti tavoli che nella bella stagione emigrano nel panoramico giardino, ha nel celebre Heinz Beck un ispiratore illuminato e nel giovanissimo (poco più di vent’anni) calabrese Salvatore Iuliano un interprete d’eccezione. I tratti distintivi dell’offerta gastronomica rivelano piatti di grande raffinatezza, ancorati ai prodotti di stagione e del territorio, nel contempo ben leggibili e di gran gusto, di estrema precisione tecnica, esteticamente bellissimi, giocati su netti contrasti e contrappunti di dolce, salato, acidità, freschezza, per una cucina contemporanea e innovativa “tutta in attacco”, straordinariamente attraente, che merita il viaggio. Cantina e servizio adeguati al contesto.