Un menu creativo, uno con i grandi classici e il terzo vegetale. Un menu davvero strabiliante per la gioia, l’estro e la capacità di estrazione di sapore che Anthony Genovese, nel pieno della sua maturità espressiva, riesce ad estrarre. La cucina del Pagliaccio è una delle poche che sbircia il futuro senza paura, cerca di anticiparlo con uso sapiente di spezia, erbe e preparzioni base inserite in modo equilibrato e non caricaturale nei piatti, moderato uso dei grassi e del sale. Una esperienza unica, che conferma l’irrequietzza e la voglia di fare di questo cuoco padrone di tecnica e di esperienza, ma soprattutto di sano entusiasmo quasi adolescenziale. La sala è retta ormai da 13 anni da Matteo Zappile, un grande ristorante in cui la differenza è nella attenzione ai dettagli. La carta dei vini presenta lo Champagne al completo e una Italia mai scontato, con occhio attento anche al Sud come pochi.