Intimo, caldo, accogliente, il regno di Ciccio Sultano stupisce per bellezza e qualità dell’offerta, sempre più dinamica, vivace, stupefacente nei sapori, tecnica elevatissima, riferimenti culturali. Il cuoco siciliano (se non fossi siciliano non farei il cuoco) ha l’ambizione di portarti tutta la Sicilia, ossia tutto il Mediterraneo nel piatto. E il mare così ricco di storia che da Salamina a Lepanto una volta si stira da Oriente, altre da Occidente è la sintesi perfetta: il grano, l’0livo e il vino sono simboli religiosi già sacri ai greci. C’è il Mediterraneo di montagna, alpino, quello delle carni e del burro, quello marino, del mare e delle sue concentrazioni di sapore, quello dell’orto, del bosco, delle spezie dei traffici di mercanti e quello del sudore della povertà, delle carrube, dei fiori e delle erbe spontanee da usare se manca il sale. Ciccio Sultano punta sempre a racchiudere nel suo menu tutto questo. La sua tradizione è il prodotto e il rapporto con i fornitori, la sua interpretazione non conosce limiti e censure, tutto si può incrociare in questi incredibile minestrone gastronomico. In quello che è il ristorante siciliano par excellence, di caratura europea, si viene per ammirare una cucina che é un unicum assoluto, di più registri e modi di proporsi, che racconta di storie e storia, materie prime del territorio (non solo), casari, ortolani, pastori, allevatori, pescatori. Un insieme che solo Sultano tiene assieme ed esalta con soluzioni sbalorditive, originalissime che riescono solamente a lui, nella logica di Pirandello (“A tutto c’é un oltre”). Per la felicità di tutti.