Quello che ci piace di questo posto è che la ritualità tipica degli stellati lascia sempre il posto al sorriso, al divertimento, alla battuta. Ci si sente subito a casa, rilassati e pronti ad affrontare la proposta gastronomica. I prezzi non sono più pop come nel primo locale, ma comunque contenuti, i degustazione da 90 a 120, alla carta difficilmente si superano i 150 euro, i vini godono di giusti ricarichi. Lo stile personale, pop, di Davide Oldani costituisce qualcosa di inimitabile: il cuoco è nel pieno della sua maturità espressiva, ha consapevolezza, c’è ancora ambizione che si manifesta nella cura dei particolari e non nell’ansia di stupire o di esibire. Maturità, appunto. E tanta sicurezza.
La lezione marchesiana del boccone che non deve mai stancare il palato è applicata al massimo. Siamo stati contenti di trovare l’acidità dove è necessario, l’amaro ma anche il dolce, la tensione ma anche, perchè no, la morbidezza. Perciò ci viene da definirla una cucina italiana, una sintesi quasi, delle diverse spigolature.