Se è vero che Genova ha senso solo se la guardi dal mare, il Marin assolve pienamente al compito: nella complessità architettonica del Porto Antico, il ristorante all'ultimo piano del magazzino che ospita Eataly, regala lo scorcio più vero e suggestivo della grande città, candida di costruzioni affastellate e incombenti su un porto che rappresenta la vita, il commercio, l'incontro, in un gioco variegato di profumi e colori. Marco Visciola, chef del Marin, interpreta il punto di vista affascinato e curioso di un viaggiatore immaginario attraverso una cucina fresca, propositiva, leggibile e colorata, attenta alla tradizione ligure senza essere stancamente nostalgica. Non mancano il pesto, la salsa verde, i muscoli, la focaccia, la farinata e le erbe aromatiche, ma declinati in modo originale e inconsueto. Verdure e ortaggi giocano un ruolo essenziale, sottolineando l'anima contadina di queste terre, al pari ovviamente del mare, con tutti i suoi prodotti, poveri e pregiati, trattati con cotture che garantiscono grande concentrazione di sapori, in particolare il fuoco, e quindi il fumo, la brace, la cenere. Non mancano le acciughe, la loro carne e il loro profumo, e nemmeno l'acidità, il filo giallo, forse il carattere, che unisce limone, ortaggi e fermentazioni. Non manca il gusto del pane fatto in casa e l'eleganza di golose brioches di sardenaira (tipica focaccia ligure). Suggestioni concentrate in piatti come lo Spaghetto Martini, shakerato direttamente al tavolo con colatura di alici e limone, servito con caviale Oscietra e gin aromatizzato alle olive taggiasche, o ancora la complessa e intrigante Finanziera dal Mare, quinto quarto (fegato, trippe, coralli), ricci, fasolari e verdure agrodolci variopinte e croccanti, e infine il Pescato Asado, un trancio di ombrina cotto alla fiamma con sentori di fumo e erbe aromatiche decisamente affascinanti e prepotenti. Il tema del viaggio caratterizza anche i dolci, presentati come una cartolina di ricordi spedita da alcune località italiane, poi descritte attraverso sapori in cui la dolcezza zuccherina è giustamente solo un lampo improvviso e fuggevole. La Liguria vista dal mare, quindi: un gioco di prospettive condotto con garbo e competenza da un servizio tutto al femminile assolutamente impeccabile. La convinzione finale è che qui al porto, sotto il vento e le vele, tra i gelati e le bandiere, il Marin regali uno degli spaccati più convincenti, sia in termini gastronomici che culturali, del sentimento che anima Genova e la sua regione.
If the saying is true that Genova only makes sense if you look at it from the sea, then the Marin fully fulfils this task. Situated within the architectural complex of Porto Antico, the restaurant is located on the top floor of the warehouse that houses Eataly. It offers the truest and most evocative glimpse of the big city. A view of candid constructions stacked and looming over a port that represent life, commerce, and encounters along with a varied game of scents and colors. Marco Visciola, the chef of the Marin, interprets the fascinated and curious point of view of an imaginary traveller through a fresh, proactive, visible and colourful cuisine. While at the same time remaining attentive to the Ligurian tradition without being wearily nostalgic. There is no shortage of pesto, green sauce, muscles, focaccia, farinata, and aromatic herbs. The only difference is that they are presented originally and unusually. Vegetables play an essential role, underlining the rustic soul of these lands. The same is true for seafood, both poor and prestigious. All products are treated and cooked in a way that guarantees a great concentration of flavors, mainly working with flames, smoke, coal, ash. There is never lack of anchovies, their meat and their scent. Also not lacking is the acidic tone, the element which unites it with lemon, vegetables and fermentation. Also, you will not find a shortage of homemade bread and the elegance of delicious sardenaira brioches (a typical Ligurian focaccia). Combinations concentrated in dishes such as Spaghetto Martini, shaken directly at the table with anchovy and lemon sauce served with Oscietra caviar and gin flavored Taggiasca olives. The same is true for the intriguing Finanziera dal Mare, “quinto quarto” (liver, tripe, coral), sea urchins, cockles and colourful and crunchy sweet and sour vegetables. Lastly the Pescato Asado, a slice of Atlantic croaker cooked on the flame with hints of smoke and aromatic herbs that are decidedly fascinating and overbearing. The theme of a traveller’s journey also characterizes the desserts, presented as a postcard of memories sent from Italian locations. Then described through flavors where the sugary sweetness is just a sudden and fleeting sensation. Liguria seen from the sea, therefore: a game of perspectives conducted with grace and competence by an impeccable all-female staff. The final notion is that here at the port, under the wind and sails, between ice cream stands and flags, the “Marin” represents one of the most convincing insights into gastronomic and cultural sentiments that animate Genova and its region.