Il D’O di Davide Oldani si conferma una salda roccaforte del minimalismo e della semplicità, con l’aggiunta di un fantasioso twist. La location è ariosa e spaziosa, ricercata e chic, con tavoli ben distanziati. L’uso sapiente del legno nei quattro diversi ambienti – uno dei quali dominato dalla cucina a vista – elimina la sensazione di freddezza. Il servizio è attento e gentile, a tratti - forse - fin troppo protagonista. La scelta, al momento, risulta obbligata tra due menu degustazione, senza la possibilità di ordinare alla carta: Esattezza, cinque portate che celebrano i grandi classici (talvolta rivisitati) di Oldani a 90 euro a persona, vini esclusi; Armonia, otto portate con le proposte più attuali e innovative dello chef a 120 euro a persona. Dopo le sfiziose entrée di benvenuto, si parte con la melanzana caramellata, che – causa stagionalità - fa le veci della più famosa cipolla; dopodiché il risotto al crescione con pepe agrumato e prescinseua; a seguire i due secondi: il filetto di razza alla mugnaia e limone e la costoletta e milanese al cubo; infine il babà con mirtillo, fave di tonka e grappa e per chiudere la piccola pasticceria. Brillano poi il risotto al crescione con pepe agrumato e prescinseua e la costoletta alla milanese scomposta: i cubi di vitello, in questo celebre piatto, sono affiancati da un numero identico di dadi vuoti fatti di panatura, con l’osso trasformato in mousse, e una salsa - versata al tavolo - che disegna il profilo di una costoletta tra i vari elementi). Ottimi anche i dessert. In generale un’esperienza da concedersi, sebbene il vincolo dei due menu degustazione limiti e rischi di far venir meno l’anima ‘pop’ che è stata la chiave del successo del celebre stellato.

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Davide Oldani's D'O confirms itself as a solid stronghold of minimalism and simplicity, with the addition of an imaginative twist. The venue is spacious, featuring a fresh, refined and chic environment, with well-spaced tables. The skillful use of wood in the four different areas - one of which is dominated by the open kitchen – gives it a much warmer feel. The service is attentive and kind, perhaps - at times – even too attentive. The choice, at the moment, is binding to the two tasting menus, without the possibility of ordering from the menu. The menu “Esattezza” (Exactness) is a tasting menu of five courses that celebrates Oldani's great classics (sometimes revisited) at 90 euros per person, excluding wines; and “Armonia” (Harmony), eight courses with the chef's most current and innovative proposals at 120 euros per person. After the delicious welcome entrees, we start with the caramelized aubergine, which - due to seasonality - takes the place of the most popular onion; then the risotto with cress, citrus pepper and prescinseua; followed by the two main courses: the tenderloin with lemon and mugnaia and the cube of Milanese cutlet; finally the babà with blueberry, tonka beans and grappa and to close, the small patisserie. The risotto with watercress with citrus pepper and prescinseua and the Milanese-style costoletta stand out: the veal cubes, in this famous dish, are paired by an identical number of empty cubes made of breading, with the bone made into mousse, and a sauce - poured at the table - that outline a cutlet among the various elements. The desserts are also excellent. In general, an experience to indulge in, although the constraint of the two tasting menus is limiting and it affects the sparkling soul that was the key to the success of this starred location.